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Le attività della Fondazione Ruffilli: 2006-2012

Con il 2006, inizia l’esperienza di Pierangelo Schiera alla presidenza della Fondazione Ruffilli. Le attività, sin da gennaio, seguono una programmazione, articolata su una molteplicità d’incontri e appuntamenti, spazianti dalla storia amministrativa alla filosofia del diritto, passando per le trasformazioni geopolitiche internazionali e la sociologia urbana.

se la costituzione non è solo una leggeIl primo anno della nuova presidenza - che ha deciso di porre al centro delle proprie riflessioni un doppio anniversario istitutivo della Repubblica italiana (60° dell’elezione della Costituente e 60° della promulgazione della Costituzione) - viene inaugurato da una conferenza di Gianfranco Pasquino “Se la Costituzione non è solo una legge” sulle plurime dimensioni concettuali della Carta fondamentale dello Stato.

L’evento, capostipite di un lungo percorso sulla Costituzione “La Costituzione è più di una legge” che si dipanerà sino al 2007, trova prosecuzione nel primo semestre del 2006 con tre incontri volti a scandagliare la basica categoria del pensiero occidentale rappresentata dal potere e dalle sue modalità di applicazione e divisione. In questa prospettiva, il sen. Nicola Mancino e il prof. Ettore Rotelli si trovano a confrontarsi sugli strumenti dialettici della relazione Stato-cittadino: “La Legge e la Rappresentanza”, mentre il procuratore di Milano Armando Spataro e il prof. Paolo Prodi affrontano in chiave problematica il concetto di giustizia nella sua funzione di secolarizzazione civile “Il torto e il diritto: la giustizia”. A chiusura di tale ciclo, il prof. Gregorio Arena e il dott. Fabio Cintoli (Autorità Antitrust) vengono invitati ad esaminare la terza dimensione della consistenza costituzionale dello Stato “Amministrazione e autogoverno”: dopo il Parlamento (potere legislativo) e la Giustizia (potere giudiziario), l’Amministrazione (potere esecutivo) si erge quale ultimo pilastro delle competenze statuali contemporanee, con particolare riferimento alle sue ricadute in termini di coesione e benessere sociale.

Accanto al lavoro dibattimentale direttamente stimolato della Fondazione, devono registrarsi tutta una serie di attività e produzioni, cui essa presta patrocinio e sostegno, che si chinano su tematiche d’attualità e su prospettive di prossimo futuro. Nell’aprile del 2006, sfruttando anche il cappello delle commemorazioni costituzionali e l’anniversario dell’assassinio di Roberto Ruffilli, vengono così pianificati gli incontri su “Legalità, Lavoro, Giustizia”, su “La nostra bibbia civile. Variazioni sul tema della Costituzione”, e il convegno “Iraq: radiografia del conflitto tre anni dopo”. 

Con la ripresa autunnale, il programma della Fondazione ritrova i suoi appuntamenti pubblici, riaprendo il confronto con la cittadinanza a partire dalla presentazione “Roberto Ruffilli: una vita per la Costituzione” della video-inchiesta sul caso Ruffilli “Colpire il pensiero”, realizzata dagli studenti del corso extra-curriculare “Produrre il Visibile” della facoltà di Scienze Politiche.

In settembre, il prof. Umberto Romagnoli è invitato a tenere una conferenza sulla forma costituzionale assegnata all’idea di lavoro “La politica e la società”, partendo dall’analisi degli articoli 1, 35 e 39 della Carta fondamentale. 

Fra ottobre e novembre, la Fondazione si fa sostenitrice di un workshop sulle conseguenze - nazionali e non - del golpe di Pinochet “Ombre cilene. Le ripercussioni internazionali del golpe cileno del 1973” e di un ciclo di incontri seminariali, incentrati sulla città occidentale “L’Occidente nel Labirinto. La Polis da riconquistare”.

Il 2006 si chiude con una coppia di eventi radicati nei più profondi interessi ruffilleschi: le fondamenta etiche “Alcide De Gasperi e le basi solidaristiche della democrazia” e la vitalità costituzionale “La Costituzione ieri e oggi” nella Repubblica italiana, alla presenza di Paolo Pombeni, Nicola Antonetti e Ugo De Siervo.

La prima metà del 2007 vede la prosecuzione degli studi e delle relazioni sulla sfaccettata pluridimensionalità della Costituzione, attraverso la ripresa critica delle sue riverberazioni politiche, sociali e culturali. 

Il professore di diritto tributario, Enrico De Mita, giunge così a Forlì per intavolare un confronto pubblico “Fisco e Democrazia” sulla dialettica fra fisco, democrazia e libertà individuale, predisposta dagli articoli 22, 23 e 53 della Carta fondamentale. Immediatamente seguito da Gustavo Gozzi che prenderà in considerazione nella sua prolusione “Diritti umani e partecipazione”, gli estremi cognitivi dei diritti di associazione e partecipazione promossi dagli articoli 2, 13, 18, 39, 48 e 56 della Costituzione.

scienza e politicaCon la conferenza di Renato Mazzolini “Scienza e Politica”, il discorso si sposta sui campi d’azione culturale e di corroboramento allo sviluppo del paese, permessi dall’impianto e dallo spirito della Carta. Per la precisione, l’incontro con l’accademico di Trento va a focalizzarsi sul rapporto fra Scienza e Politica, alla luce dell’attenzione posta dai padri costituzionali alla tutela della ricerca scientifica e delle arti. Il tutto, aprendo la strada all’intervento di Massimiano Bucchi “Libertà di pensiero e di comunicazione”, rivolto a recuperare la forza dinamica dell’attenzione alla comunicazione insita nella Costituzione, come nell’art. 15, teso a garantire la segretezza delle comunicazioni personali, nell’articolo 21, capace di salvaguardare la libertà di manifestazione del pensiero, e negli articoli 33-34 dedicati alla protezione delle forme d’educazione e formazione pubblica.

Il lungo percorso sulla valenza costituzionale trova, infine, conclusione nell’incontro con Andrea Emiliani “Arte: creazione e tutela”, incentrato sui previdenti accorgimenti normativi di cui la Carta rivela espressione nel campo della promozione e nel rafforzamento dell’arte, quale categoria più alta della personalità umana.

Nel secondo semestre del 2007, la Fondazione decide di intraprendere una nuova strada d’intelligenza del reale, riaccendendo i fari sulle condizioni basiche del vivere collettivo sottoposto alle nuove sfide della postmodernità. Sotto tale cappello epistemologico, viene dato corso ad un trittico di appuntamenti, legati gli uni agli altri dalla relazione ancestrale fra Umanesimo & Solidarietà. Il trittico funge da seminario preparatorio per il grande convegno internazionale, che sarà allestito nell’aprile 2008, in occasione del 20° anniversario dall’assassinio di Roberto Ruffilli. 

Fra ottobre e dicembre, le misure umanistiche e solidaristiche della coesistenza sociale trovano illuminazione nei lori radicamenti e nelle loro ricadute: Pierangelo Schiera si premura di sottolinearne le evidenze costituzionali “Umanesimo e Solidarietà nella Costituzione: Principi fondamentali”; Pietro Costa le interrelazioni, gli spazi e i vincoli civili della dialettica di comunità “Il Cittadino e gli Altri. Diritti e Doveri”; Pier Cesare Bori la varia interpretazione concettuale dell’uomo nelle diverse religioni e civilizzazioni “Uomo, persona, individuo nelle altre religioni e civiltà”.

Accanto ai grandi e articolati percorsi, il 2007 registra anche altre due eventi attivati dalla Fondazione Ruffilli: un pubblico dibattito “Riforma della Giustizia”, coordinato da Pierangelo Schiera, sullo scottante tema della riforma della potere giudiziario in Italia, animato da Nicola Mancino, e dai magistrati Pier Francesco Casula e Giovanni Nardecchia; oltre ad un convegno internazionale preparato in occasione del 60mo dell’avvio del piano Marshall “The Marshall Plan and European Re-Industrialization”.

Il 2008 rappresenta per la Fondazione un tornante fondamentale della propria storia, giunta a celebrare il 20° anniversario dall’assassinio di Roberto Ruffilli, per il tramite di una serie crescente di confronti pubblici e di giornate studio.

umanesimo e solidariet fCome descritto nella sezione dedicata alle commemorazioni ruffillesche, l’evento principale dell’anno sarà rappresentato dal Convegno internazionale “Umanesimo & Solidarietà”, i cui lavori preparatori svolti lungo la seconda metà del 2007, troveranno un ultimo corredo di volata in tre conferenze con lo sguardo rivolto ai tre grandi continenti extra-europei.

In gennaio, Tiziano Bonazzi presenterà un’attenta relazione sul Nuovo Mondo fra mitopoietiche repubblicane e vincoli del nuovo millennio “Gli Stati Uniti d’America”. Nel febbraio 2008, Marcella Emiliani intavolerà una discussione sull’Asia più vicina a noi, stretta tra pressioni occidentali e conati fondamentalisti “Il Medio Oriente”. A marzo, Anna Maria Gentili affronterà criticamente il paradigma di una terra a torto considerata fuori dalla storia “L’Africa sub-sahariana”.

Il 2009 è inaugurato da una prestigiosa conferenza di Romano Prodi, concentrata sulle sfide e sulle prospettive di un contesto internazionale sempre più multipolare e interconnesso “Da un mondo monopolare alle responsabilità condivise. Le attese su Obama”. L’evento è inserito nel percorso “Umanesimo & Solidarietà”, divenuto la cifra caratterizzante della Fondazione sul finire del primo decennio degli anni 2000, e sviluppato lungo tre ulteriori incontri.

Il primo coinvolgerà Pierangelo Schiera sul tema della solidarietà nella politica “Il principio di solidarietà nella politica moderna e contemporanea. Teorie e realizzazioni”; il secondo chiamerà Gianfranco Marzocchi ad analizzare l’idea di solidarietà sociale nei campi della cultura e delle organizzazioni civili “La solidarietà sociale. Una parola chiave dalla cultura all’organizzazione”; il terzo, infine, metterà in confronto costruttivo Pierangelo Schiera e Guido Melis sulle problematiche della pubblica amministrazione nella storia d’Italia “La pubblica amministrazione nell’Italia unita. Problemi di ieri e di oggi”.

Nello stesso anno, la Fondazione dà avvio a un nuovo ciclo – “L’Italia in cammino” - studiato in preparazione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unificazione nazionale. Si tratta di un autentico pacchetto di lezioni che debutterà con Maria Serena Piretti “L’Unità d’Italia: Questione nazionale” e troverà prosecuzione con Maurizio Ridolfi “L’Unità d’Italia: Romagna solatia”, prima di aggiornarsi al 2010, con un trittico rivolto agli studenti delle scuole superiori.

litalia in camminoCol nuovo decennio, le lezioni de “L’Italia in cammino” ritrovano cittadinanza grazie agli incontri con Roberto Balzani e la decisività del territorio romagnolo nel processo di unificazione italiano “L’Unità d’Italia e i suoi Territori: la Romagna”, con Maria Serena Piretti e la dialettica elezioni/classi dirigenti “Elezioni e classi dirigenti nell’Unità d’Italia”, con Giovanni Tassani e il posto riservato alla gioventù dal Risorgimento ad oggi “I giovani e il ruolo delle generazioni dall’Unità alla recente storia italiana”.

Il 2010 si completa, poi, di un incontro con Evandro Agazzi su tematiche comunitarie “La responsabilità dell’Europa” e di un programma di appuntamenti intorno alla memoria del terrorismo rosso italiano “Gli anni di piombo in Italia: spunti per riflessioni” coinvolgenti personalità e biografie di alto spessore, quali alcuni figli di vittime illustri, come Benedetta Tobagi (figlia del giornalista Walter), Giovanni Bachelet (figlio del professore Vittorio), Andrea Casalegno (figlio del giornalista Carlo), e Pierangelo Schiera in qualità di collega e amico fraterno del senatore e professore Roberto Ruffilli.

Sulla scia del lascito intellettuale di Ruffilli, con l’arrivo del 2011 tornano nell’agenda della Fondazione i cardini concettuali del pensiero occidentale, in un programma “Nuovo Umanesimo” teso a indagare il perimetro spirituale e razionale dell’uomo moderno, affacciandosi con lunga esperienza alle grandi idee di scienza, etica e politica, grazie al bagaglio culturale e biografico di Renato Mazzolini “La Scienza”, di Paolo Prodi “L’etica” e di Ciriaco De Mita “La Politica”.

Nuovo Umanesimo - Renato Mazzolini “La Scienza”

 

Nuovo Umanesimo - Paolo Prodi “L'etica”

 

Nuovo Umanesimo - Ciriaco De Mita “La Politica”

 

Inevitabilmente, poi, la Fondazione decide di dare il suo contributo agli studi e alle analisi che in tutto il Paese fioccano, in relazione alle celebrazioni del 150° anniversario dell’unificazione nazionale. Dopo aver attivato percorsi preparatori sin dal 2009, si rende capace di organizzare per il 2011 un vasto programma di riflessioni e contributi, dal profilo prestigioso ed internazionale. Da marzo ad aprile, l’Unità d’Italia viene pertanto illuminata per il tramite d’illustri personalità della classe dirigiente neo-unitaria, ricordate e raccontate da importanti studiosi contemporanei “L’Unità d’Italia: protagonisti”. Così, Mauro Moretti porterà l’esempio di Carlo Matteucci, Raffaella Gherardi illustrerà Marco Minghetti e Giovanni Tassani rinverdirà Raniero Paulucci di Calboli.

 

L'unità d'Italia

 

L'unità d'Italia - Carlo Matteucci

 

L'unità d'Italia - Raniero Paulucci di Calboli

 
Il tutto per giungere con il massimo slancio possibile al grande convegno internazionale del 13 e 14 maggio “150 anni fa. L’Unità d’Italia nel mondo”, in cui studiosi e ricercatori provenienti da Inghilterra, Austria, Germania, Spagna - assieme ad alti accademici italiani - si incontrano per ragionare della dimensione mondiale del processo risorgimentale italiano e dei livelli dialettici fra piani domestici e grandi tendenze geo-politiche, in un combinato disposto d’intendimenti ideologici ed effettualità pratiche che faranno da preludio alle vicende novecentesche. L’alto livello scientifico dei risultati conseguito nelle assise e nei dibattiti a margine ha trovato adeguata registrazione nella pubblicazione degli atti, sulla reputata rivista “Giornale di Storia Costituzionale” dell’Università di Macerata, che vi ha dedicato un intero numero speciale: “Fine di un’epoca? L’Unità di’Italia nel concerto europeo delle nazioni”.