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Le attività della Fondazione Ruffilli: 1999-2005

La Fondazione Roberto Ruffilli – dopo un lustro di fortificazione organizzativa e scientifica - inizia le proprie attività extra-commemorative nel 1999, a immediato ridosso del decimo anniversario dell’assassinio del professore-senatore, partendo coscientemente dalla sua ultima e più profonda riflessione politica: la centralità del cittadino nelle dinamiche di governabilità democratica.

Così, il 22 ottobre 1999 – sotto la direzione dell’allora presidente Nicola Mancino – Ernesto Galli Della Loggia, Andrea Manzella, Angelo Panebianco e Gian Enrico Rusconi sono invitati ad intervenire nella cornice dell’incontro “Identità Politiche e Riforma Elettorale. La democrazia italiana tra bisogno di governabilità e crisi di partecipazione”.

L’iniziativa apre la dialettica fra cittadinanza e Fondazione, dando abbrivio a un programma – costantemente corredato dalla pubblicazione degli atti, a fini di stimolazione e riverberazione del dibattito pubblico - che si srotolerà a cavallo del nuovo secolo, con proposte di riflessione relative alle fondamenta e agli snodi del vivere democratico: l’educazione, la ricerca, il lavoro, la legalità, il sistema statale, la religione, la solidarietà, la globalizzazione, l’integrazione europea.

universit e sviluppo locale. esperienze europee e problemi italiani fNel quadro appena evidenziato, viene organizzata in collaborazione con l’Università di Bologna, il 1° dicembre 1999, una lezione pubblica del prof. Michael Novack (American Enterprise Institut, Washington D.C.) dal titolo “La solidarietà nell’epoca della globalizzazione”, seguita da convegni “Università e sviluppo locale. Esperienze europee e problemi italiani” e “Flessibilità e occupazione oltre i luoghi comuni. Le politiche del lavoro in Italia e in Europa”, tavole rotonde e presentazioni “Lo Stato come nemico, lo Stato come risposta. I molti colori e gli incerti contenuti della terza via”, “Enciclopedia del pensiero politico”, “Le Chiese nella costruzione dell’Europa. A proposito di una ricerca su Religione e politica nel nostro tempo”, “L’Università da istituzione a impresa: i problemi dei centri universitari minori di fronte alla riforma 3+2”.

Fra il 3 e il 17 settembre 2000, la Fondazione – di concerto con l’Università di Trento e con il Network Europaeum – progetta un’International Summer School “Integrazione europea, politiche pubbliche europee, europeizzazione”, aperta a 20 studenti italiani e 12 stranieri, strutturata in due sessioni ospitate rispettivamente nel Centro residenziale universitario di Bertinoro (FC) e nel Centro attività formative di Candriai-Monte Bondone (TN).

Il 2001 si apre con un prestigioso incontro “Il filo spezzato delle grandi riforme costituzionali”, ideato per dibattere dell’incompiuto processo delle riforme costituzionali in Italia, cui ciclicamente il mondo politico pare anelare ad ogni palesarsi di una grande crisi. Vi succede una conferenza indetta nel 23° anniversario del sequestro Moro, che tentava di ragionare sul lascito moroteo in epoca bipolare: “L’eredità perduta: Aldo Moro e la crisi italiana. Attualità e necessità di una proposta politica dimenticata”.

Il più grande evento di quell’anno, tuttavia, risulta essere il combinato disposto di ricerche e confronti espressi dal progetto “Il futuro del lavoro nella società digitale. Coesione sociale e politiche del lavoro e dell’immigrazione in Italia e in Europa”, strutturato – in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università Cattolica di Milano -  in un settimana seminariale di studi, in una tavola rotonda (e relativi atti) e nell’avvio di un lavoro biennale di ricerca collettiva a carattere monografico.

Nel 2002 le attenzioni della Fondazione si concentrano nuovamente sul valore contemporaneo della figura di Aldo Moro “L’eredità di Aldo Moro e la politica italiana d’oggi. Attualità di una proposta”, senza però tralasciare nuovi fronti d’analisi, quali la politica agricola “La politica agricola italiana dopo il 2000: le riforme possibili e necessarie” e il sistema elettorale italiano “Maggioritario e bipolarismo nell’esperienza italiana. A dieci anni dal referendum che cambiato il sistema elettorale come funziona la nostra democrazia?”.

america europa. un alleato scomodo per un continente vecchio fIl 2003 viene spartito fra l’ormai canonico omaggio allo statista di Maglie “Quei 55 giorni che hanno cambiato la nostra storia”, un grande convegno nazionale dedicato alla famosa riforma del titolo V della Costituzione “Federalismo e Devolution: la riforma dello Stato tra Unità Nazionale e Autonomie Locali”, una conferenza sulle relazioni geopolitiche e diplomatiche di Europa e America, a due anni dall’attentato alle torri gemelle “America Europa. Un alleato scomodo per un continente vecchio?”, e una serie di incontri-dibattito che vanno dalle prospettive di un nuovo ordine mondiale “La guerra globale. La nuova condizione dell’umanità, l’ordine internazionale e i doveri della politica” alle grandi questioni bio-etiche “L’embrione in aula. Sulla legge per la procreazione assistita all’esame del Senato”, passando per le trasformazioni socio-politiche italiane “Identità politiche, liste unitarie, partiti unici del centro-destra e del centro-sinistra. Come salvaguardare le idealità originarie nella nuova situazione politica”, “Verso una società senza partiti? La crisi della democrazia parlamentare tra sistemi elettorali maggioritari e società globalizzata”.

Il 16 febbraio 2004 la Fondazione organizza un grande convegno nazionale nel 50° della morte di Alcide De Gasperi, arricchito dalla partecipazione di Giulio Andreotti, intitolato “De Gasperi e il nostro tempo. La politica come idealità e servizio. La questione europea. Governabilità e difesa della democrazia nella crisi del ‘53”. 

In novembre, poi, è la volta di un incontro sulla dialettica fra società occidentali e religioni monoteiste “Le religioni occultate. La Croce, il Chador, la Kippah: simboli religiosi e Stato laico nelle democrazie laiche multiculturali europee” e di uno sulle paventate riforme istituzionali del Premierato forte e del federalismo “Devolution o Dissolution? Dallo Stato alle Regioni agli Enti locali. L’interesse nazionale e il federalismo. Premierato e consenso popolare”. 

politica religione societ civile in romagna e in emilia. identit e diversit in una recente ricerca fL’anno è idealmente chiuso da un dibattito preparato per discutere di una fresca ricerca sulle identità socio-culturali contemporanee dell’Emilia-Romagna “Politica, religione, società civile in Romagna e in Emilia. Identità e diversità in una recente ricerca”, seguito dalla presentazione di una corposa opera di Angelo Panebianco “Il potere, lo stato, la libertà” che si pone quale ultimo atto della presidenza di Nicola Mancino.