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FONDO RUFFILLI ET ALIA

 

1.    Nel continuo tentativo di mantenere viva e operativamente fruttuosa la memoria di Roberto Ruffilli sia nella sua città sia nell’intero paese, la Fondazione Ruffilli si appresta a recuperare una parte importante di documenti che il Senatore ci ha lasciato e che per venticinque anni sono rimasti giacenti nei locali dell’Università di Bologna, negli stessi scatoloni in cui i suoi amici li raccolsero, nel suo studio di Roma, subito dopo l’uccisione.


Questo progetto, reso possibile dalla collaborazione e disponibilità del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, al cui Direttore Prof. Fabio Giusberti va il nostro ringraziamento, è di particolare importanza soprattutto per il significato intrinseco legato alla figura di Roberto Ruffilli, ma costituisce anche un fondamentale elemento di sviluppo e qualificazione dell’attività della Fondazione che porta il suo nome.


Con la costituzione del primo nucleo archivistico relativo al Senatore Ruffilli, infatti, la Fondazione vuole dare un ulteriore contributo culturale alla sua Città e alla società civile, realizzando un nuovo punto di riferimento  per  quanti sono interessati alla conoscenza e allo studio della storia politico-costituzionale e amministrativa dell’Italia del Novecento e di uno dei  suoi più acuti protagonisti, nella duplice veste di studioso e uomo politico.


Il progetto rappresenta, inoltre,  il primo e necessario passo per  entrare nel sistema nazionale di reti associative legate al Ministero Beni Culturali e nella rete degli “Archivi on-line”, dedicati alla conservazione di materiale a carattere politico e gestiti dal Senato della Repubblica, con conseguente beneficio di visibilità, promozione, riconoscimento e prestigio.

 

2.    Il cuore del progetto consiste nel reperimento del materiale archivistico relativo agli interventi svolti dal Senatore Ruffilli nell’ambito della Commissione bicamerale per le Riforme Istituzionali (Commissione Bozzi, 1983-1985), sulla base del Fondo Ruffilli presso l’Università di Bologna, ma anche mediante ulteriori ricerche negli Atti Parlamentari e in fondi di esponenti politici – in particolare della Democrazia Cristiana – depositati presso Istituti di ricerca, quali ad esempio l’Istituto Sturzo di Roma.

Grande attenzione sarà prestata anche all’azione svolta dal Senatore in altri campi d’intervento, a partire dalla sua partecipazione alla Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, presieduta da Tina Anselmi (1981-1982) e dai discorsi parlamentari da lui pronunciati nell’aula del Senato.


La realizzazione di questo importante progetto richiede, oltre al lavoro di riordino, inventario, catalogazione e riproduzione digitale e di schedatura informatizzata del materiale, un’attività di supervisione relativa alla normativa,  all’individuazione specifica dei contenuti e al coordinamento del lavoro per la sua messa in opera e pubblica fruizione. 


Il progetto sarà realizzato con i più recenti sistemi di digitalizzazione, software di archiviazione, catalogazione e inventariazione on-line, al passo con le più moderne tecnologie, tali da conferirgli  anche un’ottima sostenibilità riguardo ad eventuali oneri di mantenimento. D’altra parte, l’inserzione nel circuito nazionale comporterà l’adozione degli standard tecnico-scientifici già messi a punto dal sistema nazionale degli archivi, il quale risulta avanzato e competitivo anche a livello internazionale.

È auspicio della Fondazione che questo modesto progetto archivistico possa entrare in sinergia con altre imprese più ampie e articolate a cui stanno lavorando le grandi Biblioteche storiche e Archivi della Romagna, in un quadro ambizioso di rappresentazione storica di quest’ultima, con particolare riferimento – nel nostro caso – alla formidabile stagione del Novecento.

 

3.    Con questa operazione, la Fondazione Ruffilli entrerebbe in una nuova fase della sua storia. Dopo la prima fase, sotto la guida del sen. Melandri indimenticato fondatore che curava in particolare la missione politica della stessa, e dopo la seconda fase dedicata all’incontro culturale e civile con la cittadinanza, a partire dagli studenti delle Scuole superiori di Forlì (cicli di conferenze sul 60° anniversario della Costituzione e sul 150° dell’Unità), l’impegno della Fondazione Ruffilli continuerebbe infatti lungo la strada del sostegno alla ricerca storica (progetto wiki-cost, in collaborazione con Serinar Cesena; progetto Tassani-Guzzo) mediante un’ulteriore specializzazione che le permetterebbe di qualificarsi come centro di archiviazione, a partire appunto dai documenti politici lasciati dalla personalità a cui essa è dedicata. 


La Fondazione, già ben attrezzata sia dal punto di vista della propria sede e del personale, che da quello della competenza tecnico-scientifica,vuole proseguire, negli anni a venire, sulla strada qui proposta, provvedendo al reperimento, all’archiviazione e alla messa a disposizione in un’apposita sezione del sito, di altro materiale archivistico relativo alla storia di Forlì nel Novecento. Dare seguito pratico ad una ricerca storiografica finanziata dalla Fondazione Ruffilli negli anni scorsi, condotta da Giovanni Tassani e Domenico Guzzo,  che ha portato all’individuazione di fondi privati presso archivi pubblici forlivesi o ancora in possesso degli eredi. Spesso essi abbisognano soltanto di essere inseriti in un programma di raccolta, riordino e sistemazione quale quello adottato per il Fondo Ruffilli.

Il risultato finale sarà quello di poter delineare un panorama sempre più completo del quadro che ha caratterizzato, nei suoi molteplici e spesso contraddittori aspetti, il Novecento di Forlì.